giovedì 20 giugno 2013

Sara Tommasi morta

Sara Tommasi, l’etera passeggiatrice mondana, l’austera irremovibile peripatetica, si, proprio lei, la lucciola cortigiana e mantenuta, non è più. Ogni buon uomo è a conoscenza della sua codarda e devota ritirata al cristianesimo, della sua rispettosa e riverente evangelizzazione di qualche mese fa. Ebbene si, è notizia di queste ultime ore che essa, lei, la brava Sara Tommasi, durante la sua incessante e inesauribile orazione. Mentre invocava supplichevolmente la madre del Cristo - che tanto le somiglia - proprio mentre la implorava, delirando ed inveendo, cantando a piena voce le lodi al cielo, di discostarla il più possibile dai corrotti, depravati e malati di poca fede. Ella, latrando ed ululando addosso all’effigie di padre marrano, vituperando gli scarsi e gl’impuri, i viziosi e i peccaminosi. Proprio in quegl’ istanti incommensurabili, data l’estesissima e sconfinata devozione e carità nei confronti della donna mesta, della beata vergine, si fece riverginare. Decise quindi e si recise la vulva. La recintò, se la sbarrò, se la cucì e se la trapuntò, se la rabberciò alla bene e meglio e se la saturò. Ignorando però le conseguenze. Impossibilitata ad orinare si gonfiò, accrebbe a dismisura e deflagrò. Oltre a lei, perse la vita anche un pretino gaio che, pare, le aveva consigliato il mendace espediente per meritarsi l’empireo ed eliso Eden beato.