martedì 23 giugno 2009

La tana

Contemplando il quadro del defunto pontefice in fondo al magazzino di Dido Porcolò notai l'improbabile dimora di un gatto sodomita. Esso infatti decise un giorno di recidere con astuzia e arguzia la tela del quadro, grattò a più non posso il muro fino ad incunearvi il suo confortevole alloggio. Il quadro del papa gli faceva così da porta, e la sua tana divenne accogliente. Il gatto sodomita era un gatto particolarmente intelligente, così, per difendersi dall'autunno imminente, stabilì di intonacare le pareti del suo rifugio. Il felino, furbo come un diavolo, evidentemente conosceva i segreti della vita, e scelse di intonacare con le feci, ma più l'inverno si avvicinava, più il freddo pungente faceva tremare il gatto che a sua volta nuovamente defecava e intonacava la sua casa. L'intonacò per mesi e mesi fino a che le feci uccisero il gatto soffocandolo. Finito l'inverno le temperature andarono alzandosi e giunta l'estate le pareti della casa si sciolsero. Dido Porcolò passeggiava per il suo magazzino in una mattinata di agosto, alzò gli occhi alla parete e credette ad un miracolo quando vide l'effigie di Carol Voitila che aveva cagato lungo il muro.

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