sabato 4 luglio 2009

Il burrone


Cavalcando il mio poderoso biciclo ignoravo quale sia il dolore lancinante provocato dalla caduta in un dirupo o dal rimanere fulminati, o dal perire mangiati dal leone, eppure la vita mi appariva lieta anche senza sapere queste cose e sorridevo al pensiero del futuro. Così con il sorriso tra le labbra preparai uno scherzo. Vidi due persone camminare lungo la strada con dei libri in mano, mi nascosi velocemente dietro un grosso macigno, quando si furono avvicinate le chiamai fingendomi in pericolo, esse accorsero e mentre aggiravano il macigno con uno sgambetto le feci precipitare in un grosso anfratto abissale. Rotolarono per mille metri sulle rocce acuminate e sugli alberi scabrosi e finirono la loro corsa in un fiume micidiale, infatti avevo collocato in esso i cavi dell'alta tensione facendo in modo che ogni cosa che si fosse bagnata nel fiume si sarebbe folgorata, e così fu, i due passanti saettarono in orbita colpiti da mille convulsioni e caddero proprio nella tana di un leone che li sbranò con grande appetito e con mio grande piacere. Di loro rimasero solamente i volantini di Torre di guardia e un'inutile libraccio divulgativo di terz’ordine su come ebbe origine la vita.

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